20.10.10

E' così che finisce tutto?


È così che finisce tutto?
Con due persone sedute una affianco all'altro, non più di fronte ad un altare, ma davanti ad un giudice?
Con due sguardi che vagano senza meta imbarazzati pur di riuscire a non incontrarsi?
Con i figli assegnati all'uno o all'altro come parti di un bene in divisione?
Con la settimana frammentata in piccole porzioni di tempo fatte di visite cronometrate, di passeggiate col papà, di domeniche dai nonni, e di pomeriggi in compagnia dello psicologo?
Con i doveri e i piaceri quantificati nell'importo di assegni da versare?
È qui che finiscono le promesse di eternità, gli scambi di sguardi complici e adoranti, le lacrime di gioia?
Nelle pieghe di un fascicolo sgualcito?
È DAVVERO così che finisce tutto?