Fuggire. Da una ventina di giorni a questa parte è diventato un pensiero fisso. Un rumore di sottofondo che proprio non vuole sapere di lasciarmi solo, pronto ad accompagnarmi in ogni gesto quotidiano, fosse anche il più semplice, il più elementare.
Il tempo fugge.
È passato un anno da quando queste parole sono apparse in rete segnando l’inizio di questo viaggio.
Erano parole dettate da un periodo difficile fatto di aspirazioni mancate dal punto di vista professionale e complicato ulteriormente dalle scorie di disavventure sentimentali.
Il tempo fugge.
Non posso dire con certezza se l’anno trascorso dall’apertura del blog sia stato migliore o peggiore del precedente.
Certamente è stato ricco di turbolenze, esitazioni, scatti in avanti e mezzi passi falsi.
La delusione professionale di cui parlavo l’anno scorso è ora un ricordo lontano.
Ma il suo posto ingombrante è stato preso da una delusione personale troppo vicina perché possa considerarsi reliquia del passato.
Il tempo fugge.
Qualcosa è cambiato, però, rispetto ad un anno fa.
Una maggiore serenità interiore.
La voglia di combattere.
La certezza che a volte, per poter ricostruire, si deve prima distruggere.
La consapevolezza che non si può perdere altro tempo stando voltati a guardare indietro.
La scoperta, forse tardiva, che le risorse per rialzarci dopo una caduta non risiedono altrove, ma solo e soltanto dentro di noi.
Il tempo fugge.
Durante quest’anno mi è capitato spesso di interrogarmi su questo spazio, sull’opportunità di mantenerlo in piedi o di chiuderlo del tutto.
Lascio o raddoppio? – Mi sono chiesto.
E alla fine ho deciso di raddoppiare.
Da qualche giorno In Fuga da Fermo ha un fratellino. Lo trovate
QUI.
È uno spazio fatto d’immagini, video, musica e (poche) parole.
Anticiperà temi di questo blog e ne recupererà altri tramite rimandi e citazioni.
Sarà, almeno nelle intenzioni, lo spazio dell’urgenza, della corsa, con aggiornamenti quotidiani.
Mentre qui, su In Fuga da Fermo, si prenderà fiato, si approfondiranno spunti e vicende personali, si cercheranno punti fermi.
Il tempo fugge.
Tranne quando bisogna dire “grazie” a qualcuno.
Grazie a tutti quelli che sono passati da queste parti.
A chi ha apprezzato. Ed a chi ha storto il naso.
A chi ha sorriso. Ed a chi si è arrabbiato.
A Chi ha commentato. Ed a chi ha letto in silenzio.
Grazie a tutti.
E grazie in anticipo a chi continuerà a seguire questo blog.
Ci sono ancora miglia da percorrere e luoghi da visitare e persone da incontrare.
Ed io non ho nessuna intenzione di correre da solo.
La seconda stagione comincia adesso.