11.12.07
Flash-forward.
L’ultima, doppia puntata della terza stagione di Lost è una delle cose migliori che mi sia capitato di vedere negli ultimi anni.
E non mi riferisco solo a quanto visto in tv.
È una delle cose migliori, punto.
Cinema compreso.
Credo che il motivo principale risieda nel fatto che gli sceneggiatori hanno deciso, in questo doppio episodio, di sostituire i flashback con dei flashforward.
In pratica, allo spettatore viene data la possibilità di gettare uno sguardo non su ciò che è accaduto nel passato dei protagonisti, ma su ciò che accadrà dopo e lontano dall’isola.
Il risultato ottenuto è altamente drammatico: lo spettatore conosce in anticipo quale sarà la sorte dei protagonisti (in questo caso Jack e parzialmente Kate) senza però sapere come e perché ci si è arrivati.
Il ricorso ai flashforward conferisce ancora di più a Lost la forza di un enorme affresco, nel quale si intrecciano, come fili intessuti dal caso, tante esistenze, tutte profondamente, intimamente umane.
Se per caso avete smesso di seguire la serie, stufi di botole, misteriose sequenze numeriche e dei continui passi falsi di Jack, tornate sui vostri passi e ricominciate a seguirla.
Fregatevene dei misteri, delle domande eternamente inevase e guardate Lost per quello che realmente è: il racconto temporalmente frammentato di tante vite alla deriva.
E, proprio per questo, così simili alle nostre…
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1 commento:
Io pero' davvero non ce la faccio a vedere il mio amato Jack ridotto cosi'!!!
Facciamo qualcosa!Parliamo col regista che almeno per Natale possa sbarbarsi!!!
Vabbè era un piccolo sfogo...scusatemi...:)
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