28.1.08
Come Jamie Foxx in "Collateral".
Se c’è stato un momento nella mia vita in cui ho sentito forte l’esigenza di mollare tutto e partire per andarmene in giro per il mondo, beh, quel momento è adesso.
Penso che se non viaggerò ora, che sono libero da vincoli, sarà difficile che potrò farlo più avanti, quando gli spazi per muoversi diventeranno, inevitabilmente, più stretti.
E così mi perdo a fissare tappe, tracciare linee, disegnare tragitti.
Europa. Stati Uniti. Oriente.
Mi interrogo sulla forma del bagaglio.
Su quello che potrò metterci dentro.
E, soprattutto, su ciò di cui potrò fare a meno.
E finisco col sentirmi come Jamie Foxx in “Collateral”, che abbassa l’aletta parasole del suo taxi, tira fuori la foto della località in cui sogna di andare e nella sua contemplazione trova confortevole rifugio.
Prima di rimettere in moto il taxi e tornare alla solita routine.
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