21.1.07

L'Uomo Paggio.



- Allora che dici? Vuoi che ti porti a cena fuori? Magari in quel ristorante dove preparano il sushi e il sashimi... quello giù in centro, che ti piace tanto?
- Mmm... (con intonazione di Tipo A: tra il distratto e lo svogliato)
- Eh? Ti va? Oppure magari potremmo andare a teatro. C’è in cartellone quella tragedia greca recitata in latino… volevi vederla, no? Se vuoi, posso procurarmi un paio di biglietti.
- Mmm...(con intonazione di Tipo B: guarda che ho da fare. Non posso perdere molto del mio tempo prezioso ad ascoltarti ) Non so...
- Ah! Ecco! Senti che idea: prima andiamo a teatro, che per questo tipo di spettacolo vai matta. Poi andiamo a mangiare giapponese…
- Mmm... (con intonazione di Tipo C: non è malissimo l’idea. Però non è il caso che ti gasi più di tanto)
- ...poi, magari, se ne hai voglia, se non sei troppo stanca, dopo, potremmo andare vicino al mare. E passare lì un po’ di tempo insieme. Sai, io e te... da soli...
- Mmm... (con intonazione di Tipo D: mi sa che adesso stai esagerando. Stai attento che stai quasi per farla fuori dalla tazza...)
- Però decidi liberamente, eh? La mia è solo una proposta. Sei tu che devi decidere. Lo sai che con me non devi farti problemi…
- Mmm... Beh, facciamo così: direi che il teatro va bene. Ci tengo davvero tanto a vedere lo spettacolo che dici. Anzi, forse conviene che prenoti i biglietti...
- Certo. Appena poso il telefono lo faccio. E poi?
- Per dopo... sì, direi che potresti portarmi a mangiare giapponese. È proprio una buona idea. Sai che ne vado matta e non ci vado da molto tempo. Matteo mi portava sempre...
- ...ah. Bene. Quindi teatro, cena e poi potremmo...
- Veramente per dopo non so.
- ...ah.
- Magari... poi vediamo... Può essere che tra teatro e ristorante si faccia tardi. Poi, sai… oggi ho una giornata pienissima. Già sono stanca.
- Ah, sei stanca.
- Anzi, facciamo così. Dopo il ristorante mi riaccompagni a casa. Sai... domani mi aspetta una giornata pesante...
- B-bene. Ma, io intendevo... sai... magari darci qualche bacetto... due carezze... niente di particolare...
- Mmm... non so... No. Non credo sia il caso. Con Matteo mi sono lasciata da poco. E... io e te ci conosciamo da troppo poco tempo.
- Come? Ma se è da più di un mese e mezzo che usciamo insieme? Una sera sì una no ti porto a scorazzare in giro. Ti ho portata ovunque...
- No. Meglio di no. Per ora. Però non si può mai dire...
- ... ... ...
- Magari una di queste sere...
- Allora... a che ora passo a prenderti?

(Conversazione tipo tra esemplare di Uomo Paggio e Donna in posizione psico-fisica di supremazia)

Sì, lo confesso. Ho fatto parte anch’io della categoria. Ma ne sono uscito.
O almeno sto provando ad uscirne.

Cosa ho fatto di preciso?
Mah... niente di particolare... le solite cose... quelle che fanno tutti gli Uomini Paggi.

Messaggini, fiori, colazioni a casa...
Cosa? Ah... Me ne vergogno un po’ ma... Sì. È vero. Una volta anche una pizza a domicilio. Marinara con le acciughe, se non ricordo male.
Una sola volta però.

Come? Ah, sì. Anche qualche trasferta a vuoto. Vabbè non erano viaggi poi così lunghi e dispendiosi. Sì, certo, alla fine del secondo giorno, quella volta a Capri mi sono guardato allo specchio e mi sono chiesto cosa ci facessi lì.
Però era una situazione particolare.
L’Uomo Paggio che era in me aveva preso il sopravvento.
Tipo “L’esorcista”.
Posseduto dalla paggettudine.
Mica è così facile liberarsene?

Quanto mi è costato? Ma per chi mi avete preso? No. Non ci sto a piegarmi a questo bieco materialismo...
Comunque... diciamo un bel po’ di euro.
Non molti.
Ma nemmeno pochi.

E un mucchio di pensieri.
E parecchie notti in bianco.
E tanta salute.

Risultati? Non molti. Ma più di quanti immaginereste.
E poi... credo di avere imparato la lezione.

Forse.

Comunque... fatemi un piacere. Se, per caso, lungo la vostra strada, nelle vostre vite, doveste incontrare esemplari di Uomini Paggi, aiutateli.
Aiutateli a liberarsi.

Possono farcela.

Basta che proviate a farli ragionare. A far fare loro una semplice serie di calcoli. Tipo un’equazione.
Solo più semplice.

Diteglielo.

Che è inutile che fanno avanti e indietro per portarLe in giro vestiti da chaffeur. Tipo Ambrogio dei Ferrero-Rocher.
Che è inutile che comprano tutti quei regali.
Che è inutile che dilapidano i loro stipendi per offrire cene. E pranzi. E colazioni.
Che è inutile che studiano la notte per il giorno come intercettare i Loro gusti. Come essere sempre al passo con le Loro esigenze.
Che è inutile che diventano lettori, spettatori, amanti dell’arte, dell’architettura, intellettuali a tutto tondo.
Tanto non raggiungeranno mai nessun risultato con Loro.
Perché questo è il mesto destino che attende gli Uomini Paggi.
Poveracci!

Aiutateli.

Mi raccomando.

Ora, scusate, ma… devo andare… sta suonando il cellulare. Devo rispondere. - Ciao! Come stai? Allora che dici? Vuoi che ti porti a cena fuori? Magari in quel ristorante dove preparano il sushi e il sashimi… quello giù in centro, che ti piace tanto?

16 commenti:

Anonimo ha detto...

racconto da sogno; a dir poco esilarante.
complimenti a te!!!!!!!!

Anonimo ha detto...

Secondo me l'arma migliore a disposizione di ognuno di noi è mostrarsi sempre se stessi, con le proprie preferenze ed i propri gusti. E poi non c'è niente di male a fare quello che si sente (come regali, cene, colazioni etc.!!!), l'importante è che l'altra persona se lo meriti e dimostri di apprezzare queste attenzioni, altrimenti non ne vale la pena. Appena ti accorgi che quella persona nn se ne frega nulla dei gesti carini che fai per lei, allora appendila non una ma mille volte, perchè vuol dire che nn merita neanche un tuo capello!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

Anonimo ha detto...

Premetto che a mio avviso la "paggettudine" è uno stato di subordinazione del sesso maschile nei confronti delle donne che esercitano su noi uomini un forte potere ed una forta attrazione sessuale e non. Per questo motivo l'uomo, di sua natura meschino e servile, per conseguire il suo obiettivo, cioè la donna, butta la sua dignità e si presta a dire e fare cose che neanche un paggio del 700'.
Detto questo posso affermare di essere a mia volta stato paggetto ma di essermi ravveduto, vedendo che stavo perdendo la dignità e la libertà, le cose più importanti per me. Un solo consiglio per l'uomo che sia o no paggio, le donne prendetele a buffi e non cacatele che si avvicineranno loro a voi!

Anonimo ha detto...

Cerco di trattenermi…
Mi disconnetto…
Vado a letto…
Ma poi ripenso all’articolo sull’uomo paggio…
Mi giro ancora nel letto…
“Resta zitto, non dir nulla…” mi ripeto ossessivamente…
No, scusatemi, non ci riesco proprio…
Quante volte sono stato paggio…
No…
Non è questione di essere deboli o sciocchi…
L’uomo paggio non è uno stupido o uno sciocco…
E’ solo una persona che ha un’altissima concezione dell’amore e che crede, come scritto da qualcuno, che “l’amore deve avere la forza di diventare certezza dentro di sé. Allora non è più trascinato, ma trascina…”.
Invece no, caro Hermann Hesse (stupitevi, qualcosa l’ho letta anch’io…), hai detto una bella cazzata.
Puoi amare una persona alla follia, puoi fare tutto quello che vuoi per renderla felice e compiacerla, ma se lei non ti ama non ti amerà mai.
Punto e basta.
Null’altro da aggiungere.
Il tuo amore, per quanto forte e puro, non trascina un bel niente.
Ciò posto, miei cari paggetti, mettetevi in testa una sacrosanta verità ed abbiate il coraggio, finalmente, di uscire da questa condizione che vi priva di dignità: il corteggiamento non serve a un bel niente.
O lei ci sta subito (senza che abbiate fatto imprese titaniche per impressionarla) o non ci starà mai (neanche se le portate la luna)…
No…
Non fate l’errore di cedere alla speranza…
Le donne sono maestre nell’alimentare i vostri sogni, non nel realizzarli…
Pensieri romantici, regalini, paroline giuste al momento giusto…
Non dico di non averne, ma mettete da parte tutte queste belle cose…
Conservatele per chi, prima di chiedervi qualcosa, vi dà qualcosa (di concreto, per carità, non una semplice speranza!)…
Quante donne sanno benissimo che cosa vogliono da un uomo, sanno descrivere il loro “principe azzurro” con una dovizia di particolari a dir poco maniacale…
Chiedete loro, poi, che cosa sono disposte a dare all’uomo dei loro sogni…
Risposta tipica?
“Tutta me stessa”.
E, fammi capire tesoro, io devo essere alto, bello, biondo, con gli occhi azzurri, con un fisico scolpito, intelligente, interessante, misterioso, intrigante, paziente, dolce, gentile (ricco non lo metto, questo è un discorso a parte…)…
E tu che mi dai?
Tutta te stessa?
E perché non facciamo che TU devi essere alta, bella, bionda, con gli occhi azzurri, con il fisico scolpito, intelligente, interessante, misterioso, intrigante, paziente, dolce, gentile, ricca (noi uomini quello che pensiamo abbiamo il coraggio di dirlo…)…
Ed IO ti do tutto me stesso?
Pensate un po’: queste ragazze non darebbero nulla al loro “principe azzurro”…
Figuratevi che cosa darebbero al paggio!
Il problema è che, per fare un’altra citazione, a questo mondo ci sono idealisti “scemi” ed idealisti “furbi”: indovinate l’uomo paggio a che categoria appartiene?
Adesso basta, preferisco fermarmi qui…
E, volutamente, non mi soffermo sulle donne che approfittano degli uomini paggio (e quante ce ne sono!).
Mi alzo e vado a letto…
E sono felice del fatto che, quando muovo la testa, non si sente più quel simpatico rumore di campanellini…
El Tiburon

Anonimo ha detto...

A el tiburon: guarda che il principe azzurro non deve necessariamente essere brad pitt per colpire una donna, almeno che questa non appartenga alla categoria delle donne superficiali e materialiste (perchè le donne possono essere raggruppate in categorie, non facciamo di un'erba un fascio). Poi a mio avviso il corteggiamento, per quanto possa essere breve o lungo, è essenziale per una donna. Se ci sta subito ci sono varie opzioni: è estremamente attratta da te ed ha un carattere tale da avere il coraggio di starci al primo appuntamento; è estremamente disperata ed ha un carattere tale da avere il coraggio di starci al primo appuntamento; è una ninfomane (per nn dire altro). Alla donna piace capire il carattere di un uomo, perchè è quello che lo rende interessante o meno (ci sono una marea di persone che, anche se non belle risultano affascinanti proprio per il loro modo di fare, quindi se una donna alimenta i sogni dell'uomo e poi non li realizza, vuol dire che, quando ha avuto modo di conoscerlo, non le è piaciuto quello che ha visto...)e poi non bisogna essere così materialisti pensando che bisogna dare qualcosa solo quando lei ti ha dato prima qualcos'altro: è un discorso riduttivo e secondo me nn riguarda neanche lontamente l'amore (l'unico motivo per cui questo discorso potrebbe nn essere valido, è nel caso in cui si diventi il cd "uomo paggio" mettendosi a tappetino e facendosi sfruttare dalle donne).
PS: Mattia sei incommentabile!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!hauahhahauauhauahahuhauauahuauha!!!!!

Lucas ha detto...

A Dombio: hai colto un aspetto molto interessante e frequente del fenomeno Uomo Paggio, quello di svolgere una funzione di tappabuchi tra una storia d'amore e l'altra... mitici Elii, sempre avanti. loro già avevano capito tutto anni fa. servi della gleba a testa altaaaa...
A el tiburon: 1)benvenuto a bordo!!!
2)cosa aggiungere al tuo intervento? mi pare che hai davvero detto tutto portando la discussione ad un livello altissimo...
A chiara: è vero, non deve essere Brad Pitt, ci si accontenta anche di George Clooney e... come si chiama... Scamorza... Scamaggio. quanto al corteggiamento sono d'accordo che ci debba stare, anzi per me è fondamentale. il problema è quando sembra che il tuo atteggiamento, le cose che dice e quelle che fai piacciano a chi corteggi e poi però alla resa dei conti ti viene detto che "hai frainteso", o che "il momento non è dei migliori".
Comunque sarebbe interessante ascoltare anche il punto di vista di qualche donna paggista (cioè dotata di Uomo Paggio...)

Anonimo ha detto...

Sento il bisogno di fare i miei più vivi complimenti a Lucas per la scelta dell’argomento, veramente infinito ed in grado di appassionare tutti…
Stamattina mi sono svegliato e, per curiosità, mi sono riconnesso al sito…
Non credevo ai miei occhi…
Quello che ho detto ieri notte ha già suscitato un po’ di polemica…
Bene, ne sono contento…
Un dialogo, una polemica, una discussione…
Sono tutte cose sempre positive…
Ma ora, cari paggetti, sono sicuro che volete sentire le mie risposte alle giustissime obiezioni di Chiara…
Bene.
Ascoltate, cari paggetti, e riflettete sulla vostra condizione…
Mi è stato detto che il principe azzurro non deve necessariamente essere Brad Pitt…
Vero.
Giustissimo.
Fortunatamente per tutti noi, non bisogna essere Brad Pitt per essere amati.
Il mio dipingere il “principe azzurro” di certe donne come l’uomo perfetto era solo una provocazione per dire che ci sono donne pronte a pretendere molto ed a dare poco.
Su questo credo che possiamo essere tutti d’accordo.
Detto così, però, fa meno effetto e non induce alla riflessione un paggio, che, per dirla con parole non mie (amo le citazioni, ve ne sarete accorti…), si trova ad essere “anestetizzato da una stronza”…
Il paggio, cara Chiara, deve essere preso a schiaffi, altrimenti non si sveglia.
E noi siamo qui per aiutarlo.
Quindi, perdonami se a volte uso delle espressioni dure, eccessive e provocatorie.
Vengo alla tua interessantissima seconda obiezione.
Il corteggiamento è essenziale per una donna e le serve per conoscere meglio chi ha di fronte.
Vero.
Giustissimo anche questo.
Ma tu parli di un rapporto tra un uomo ed una donna SANO.
Mi spiego meglio.
E’ normale che il corteggiamento dell’uomo (lo ribadisco, ponete attenzione, dell’UOMO) è fondamentale per destare l’attenzione di una donna e farsi conoscere.
Poi, la donna sceglierà se dire “sì” o “no”.
Il problema è che, nel caso dell’uomo paggio, la donna ha già scelto: “no”.
A che serve allora il suo corteggiamento?
Ad essere inutile è il corteggiamento dell’uomo paggio, non dell’uomo in generale…
Vedo che qualche paggio intorno a me sviene, non riesce a reggere a tutto questo…
“Ma allora che vuol dire? Se una cosa la faccio io non va bene, mentre se la fa un altro… magari a lui, per quella stessa cosa, lei dice di sì?”
Esattamente.
Vengo subito ad un’altra mia frase provocatoria che, a quanto pare, ha fatto centro…
La riporto tra virgolette, così la leggete tutti bene e, magari, qualcun’altra storce il muso…
“Le donne sono maestre nell’alimentare i vostri sogni, non nel realizzarli…”.
Wow, bella, da dove l’ho cacciata?
Va bene, la spiego meglio.
Non intendo dire che le donne sono tutte ingannatrici e non sono in grado di rendere felice un uomo.
Io penso l’esatto contrario, cara Chiara, e non vedo l’ora di incontrare qualcuna che realizzi i miei sogni ed a cui dare tutto ciò che ho da dare…
Quella frase si riferisce alla DONNA PAGGISTA, cioè, che alimenta il fenomeno del paggismo…
E’ lei l’ingannatrice, solo lei.
E’ lei che alimenta i sogni ed i desideri senza soddisfarli.
E’ questa la caratteristica fondamentale della donna paggista: il suo dire né “sì”, né “no” al corteggiamento del paggio…
Il suo dire “nì”…
La donna paggista è una donna che non ha alcuna intenzione di dire “sì” (che cosa ci guadagna? A lei il paggio non interessa…) e non ha alcuna intenzione di dire “no” allo sventurato paggio…
Del resto, perché dirgli di no?
Che cosa costa un paggio?
Nulla.
Ed in più ha tanto da dare…
Chiedo pubblicamente un confronto diretto, un intervento, un faccia a faccia con una donna paggista…
E si vede, cara Chiara, che tu non lo sei, perché nella tua risposta, in realtà, hai preso in considerazione la condizione giusta, il modo di essere giusto, un rapporto, lo ripeto, sano tra un uomo ed una donna, non l’ignobile fenomeno del paggismo…
Lo riveli anche nell’ultima parte della tua risposta dove dici che tutto quello che hai detto, naturalmente, non vale “nel caso in cui si diventi il cd "uomo paggio" mettendosi a tappetino e facendosi sfruttare dalle donne”…
Meno male che non sei una donna paggista.
Una donna paggista abbia il coraggio di intervenire e dire la propria…
Di spiegare quali sono le ragioni che la inducono a tale comportamento…
Superficialità, disattenzione, brama di potere, sadismo…
O, magari, la colpa è dei paggi, che scioccamente, si fanno sfruttare…
Forza, dite la vostra…
Chissà se siamo così “fortunati” da conoscere una donna paggista…
Cari paggi, non otterremo risposta.
Voglio dire una cosa in vostro, anzi in nostro, favore.
Voi potete andare fieri dei sentimenti che provate e del vostro modo di fare (che dovete solo imparare ad investire meglio…), mentre, avrete modo di vederlo, le donne paggiste devono nascondersi…
Voglio concludere con una cosa che scrissi quando mi trovavo nella condizione di uomo paggio, per dimostrarvi che sono stato uno di voi e che da questa condizione si può uscire (o forse, no?).
La dedico a tutte le donne paggiste e le invito alla riflessione:

Come è il tuo sonno
o musa del dolore?
Dormi tranquilla, così circondata
dalle tempeste che scateni?
Non vedi che è d’amore
che sei circondata?
Non senti il dolore
di chi ti è vicino,
di chi ti guarda e ti desidera
senza possederti?
Dai a tale tormento
Il nome di amicizia?
Non senti intorno a te,
sibilanti nell’aria,
desideri inespressi ed irrealizzati
di cui sei protagonista?
È noncuranza la tua,
o cecità?
Sapessi come brucia
l’ispirazione di cui pervadi…

Anonimo ha detto...

Mi limiterò questa volta a quotare El Tiburon i cui post sono state delle autentiche folgorazioni per me, si vede che è un uomo di mondo scafato che ha visto tutto della vita; dall'altra parte vorrei dire a Chiara che se io sono incommentabile lei come donne anzitutto e poi come donna "paggista" non dovrebbe neanche scrivere! Un saluto

Anonimo ha detto...

vi dirò solo una mia breve verità.
l'amore è desiderio (sehsucht direbbero i filosofi tedeschi)..si basa cioè sulla mancanza e quindi , di conseguenza sul dolore dell'assenza. un uomo paggio, sempre presente che desiderio suscita? nessuno.
baci a todos.

Anonimo ha detto...

Hai ragione el tiburon, effettivamente non ho centrato l'argomento "uomo paggio", ma probabilmente è un mix tra due elementi:l'uomo paggio è fin troppo servile, ma c'è anche un grossissimo problema che è rappresentato dalla donna "paggista" che sfrutta questa eccessiva disponibilità. Ed è proprio questo il punto focale: secondo me bisogna cercare di riconoscerle il prima possibile e fuggire a gambe levate!!!Ed inoltre l'uomo paggio deve diminuire la sua disponibilità in generale, perchè farsi desiderare è l'arma vincente in amore!!!

Lucas ha detto...

a chiara e prof ila: scusate, ma i vostri ultimi interventi non mi convincono. possibile che non vi siate mai trovate, magari casualmente, occasionalmente nelle vesti di donna-paggista? o quantomeno che non abbiate qualche esperienza indiretta di paggismo che ci possa illuminare? come ragiona la donna-paggista? quali sono i suoi fini (se ne ha)? se proprio non possiamo avere interventi diretti di donne-paggiste (d'altronde el tiburon ci aveva avvisato che si sarebbero guardate bene dall'uscire allo scoperto...) almeno portateci il punto di vista di qualche vostra amica che ve ne ha parlato!

Anonimo ha detto...

Ciao Luca,
mi trovo a sfogliare il tuo blog perchè avevo chiesto a niki come se ne imposta uno; ho letto questo articolo per caso poiché mi incuriosiva il titolo. Se non ti dà fastidio, ti esprimo le mie idee, anzi te le esprimo sperando che apprezzi la mia sincerità.
Parli di non essere mosso da un "bieco materialismo" ma se ti poni la domanda "quanto è costato?" già ragioni da materialista; se poi aggiungi anche le parole "non molti né pochi" e se sottolinei che le compravi regali, la portavi in giro etc etc, da cosa pensi di essere mosso?
Tutto ciò che si fa per una donna, secondo me, si fa perchè spinti da un sentimento forte che dovrebbe superare la tentazione di diventare dei ragionieri alla ricerca di risultati immediati. Ma che genere di risultati vorresti ottenere?
Spero che non me ne vorrai...aspetto la tua replica.

Anonimo ha detto...

P.S.: a el tiburon

Premetto che ti esprimo le mie idee con la stessa sincerità che ho riservato a Luca.
Quando parli di conservare tutto per colei che prima di chiedere qualcosa ci dà "qualcosa di concreto", non mi è tanto chiaro cosa intendi appunto con le parole "qualcosa di concreto", anche se una mezza idea io l'avrei... ;o)

Lucas ha detto...

Ciao osama-renatino,
innanzitutto benvenuto a bordo.
Una precisazione preliminare: spesso i miei post hanno un tono ironico e paradossale.
E' sicuramente il caso di questo dedicato al c.d. uomo-paggio. Quando dico "quanto mi è costato?" e poi critico il "bieco materialismo" intendo prendermi in giro. Quindi il punto che tu sottolinei per me non va preso più di tanto seriamente.

Però, se leggi subito dopo, il tono si fa più serio e dico che il corteggiamento non risucito mi ha portato via salute, e mi ha fatto passare notti in bianco.
Quindi quello è stato il vero "prezzo" da pagare.

Non credo di essere um materialista.
Ho una visione romantica dell'amore che, ti assicuro, mi ha portato spesso più a delusioni che ad altro.
Però è bene anche intendersi, come chiedi tu: quando si corteggia una persona cosa vogliamo da questa?
Io, personalmente, voglio una cosa sola: sentirmi ricambiato, sentire che quello che faccio è apprezzato e che ai miei gesti di affetto ne seguano altri dall'altra parte.
Questo mi fa star bene e fa sì che io mi esponga di più e provi con ancora più forze a far sentire bene chi mi sta accanto.
Quando l'amore o le attenzioni non sono ricambiate non è che faccio un calcolo di quello che ho speso economicamente perchè, onestamente, dei soldi non me ne frega niente.

Però non posso non mettere sul piatto della bilancia la MIA sofferenza nel non essere ricambiato, il MIO dispiacere nel non ricevere attenzioni o, ancora peggio, nel riceverle, come dico io, a targhe alterne.
E quindi, alla fine, è inevitabile che una comparazione benefici/sacrifici la devi fare, ma nei termini che ti ho appena detto.

Quindi se è da materialisti raffrontare benefici e sacrifici di un corteggiamento o di una relazione in termini emozionali, allora sì, sono un materialista.

Ti chedi (e credo sia inevitabile che ognuno lo faccia): ma cosa mi porta questa relazione, questo corteggiamento?
Se la risposta è molta più sofferenza che piacere, allora, credimi, puoi tirare avanti quanto vuoi, ma prima o poi arrivi a un punto di non ritorno.
E devi fermarti.
Perché i rapporti si chiamano così perché, per l'appunto, sono fatti da DUE persone.
Perché se non c'è "bilateralità" allora non è un rapporto, ma un monologo.
Ed i monologhi e i soliloqui portano solo altro dispiacere e dolore.

Anonimo ha detto...

Ciao Osama-Renatino,
benvenuto a bordo! Sono felice che tu abbia rilanciato l’argomento dell’uomo paggio (il mio cavallo di battaglia, purtroppo…), offrendoci una tua considerazione, per la quale ti faccio i miei più sentiti complimenti…
“Tutto ciò che si fa per una donna, secondo me, si fa perchè spinti da un sentimento forte che dovrebbe superare la tentazione di diventare dei ragionieri alla ricerca di risultati immediati”.
È una bellissima idea.
Ma stai attento alle implicazioni che questa idea può avere nella tua vita, perché, se perdi di vista la concretezza, puoi correre il rischio di imbarcarti in situazioni estremamente “costose”, naturalmente in termini sentimentali, così come evidenziato da Lucas nel suo ottimo intervento (condivido pienamente le sue idee).
Io non sono un “ragioniere alla ricerca di risultati immediati”.
Sono, però, un “uomo alla ricerca di risultati”.
Alla ricerca di “qualcosa di concreto”, ovvero di un qualcosa che la mia mente ed il mio cuore possano interpretare, senza dubbio alcuno, come un segno di AMORE da parte della ragazza della quale sono innamorato.
In tutta onestà, se sono innamorato di una ragazza, non me ne frega niente della sua amicizia, compassione, benevolenza, pietà, simpatia, allegria, e qualsivoglia altra parola.
Io voglio il suo AMORE.
È quello il risultato concreto che voglio raggiungere.
Non sono disposto a transigere, a venire a patti, ad adattarmi.
E non perché sono materialista: semplicemente perché so benissimo che un amore non corrisposto provoca una sofferenza grandissima.
Venendo alla tua “mezza idea”, effettivamente è corretta…
Ti dirò in poche parole quello che penso (ma fai attenzione, le parole vanno interpretate correttamente…).
Non è detto che una donna che viene a letto con me mi ama.
Ma è certo che una donna che non viene a letto con me non mi ama e non mi amerà mai, perché, almeno alla nostra età, senza attrazione fisica non credo che possa esserci amore.
Io ci metto tra i 20 ed i 25 secondi a dire se una donna mi attrae fisicamente o no.
E sono sicuro che la donna che mi sta di fronte ci mette anche meno…
La fisicità non è il “premio finale” dell’amore: è il punto di partenza.
Semplice.
E concreto ;-)

Ivano Casal ha detto...

Io sono un uomo paggio ad esempio ma un paggista nel vero senso della parola e ne vado fiero a me non interessa necessariamente il sesso anzi quello tradizionale non mi attizza proprio a dire il vero, lo farei solo su suo ordine al limite gli leccherei i piedi se me lo concede oppure oggetti a loro connessi per quanto mi riguarda per me la donna e' un essere superiore e l' uomo deve servirla sempre in ogni suo desiderio e capriccio se puo' farlo, sinceramente io accetterei anche di venire maltrattato ed umiliato da lei l'importante e' che sia felice e contenta questa per me sarebbe la cosa piu' bella che mi potesse capitare nella vita smettetela con questi vostri discorsi primitivi, ed accettate chi e' diverso da voi...