16.11.07

Peace & Love vs. Rabbia & Orgoglio.



Nella vita ho sempre cercato di muovermi con cautela, facendo attenzione a non ferire nessuno.
Se qualche volta l’ho fatto, posso assicurare che mai è accaduto deliberatamente.
Alle provocazioni ho risposto con il silenzio (o al massimo con una risata).
Alle delusioni causate da comportamenti altrui cercando di giustificarli, di scovare in primo luogo gli errori miei che potevano averli originati e poi, soltanto poi, manifestando la mia insofferenza verso gli stessi.
Ho fatto tutto questo non per paraculismo ma perché credo nella pace.
Non in quella impossibile dei versi di John Lennon, dei cortei, delle bandiere arcobaleno sbandierate ai quattro venti.
Ma in quella con la “p” minuscola fatta di piccoli gesti, di piccole cose e sostanzialmente basata sull’evitare senza se e senza ma lo scontro con chi vive intorno a me: parenti, amici e conoscenti vari.
Vi assicuro che è estremamente faticoso tenere uniti con lo scotch rapporti fragili, ingoiare rospi e ricucire ferite.
Ieri ne ho avuto la prova.
La rabbia per un comportamento che non mi sarei mai aspettato da parte di persone che dovrebbero essermi vicine e non solo per ovvi legami di sangue ha preso il sopravvento.
E l’orgoglio ha fatto il resto. Cazzo, non c’è niente in grado di fotterti nella vita come l’orgoglio. Forse solo l’amore. Forse.
E così, senza neanche rendermene conto, in men che non si dica, mi sono ritrovato a passare al lato oscuro della forza, novello Luke Skywalker in salsa mediterranea.
E ho toccato con mano quanto può essere appagante rompere tutto piuttosto che mettere insieme i pezzi, sputare i rospi piuttosto che ingoiarli, gettare sale sulle ferite piuttosto che curarle.
È tanto liberatorio, come diceva Funari (o forse era Guzzanti vestito da Funari).
Il problema è dopo.
Il problema è adesso.
Quando tutto intorno a te vedi solo rottami e macerie fumanti.
Ma sapete che vi dico?
Me ne frego. Anzi, me ne bullo anche un po’.
E sulle macerie ci cammino brandendo la mia spada laser.

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