17.5.08

Se non li avete visti tutti almeno una volta...


...la vostra vita è indubbiamente più povera!

13.5.08

Credo.


Credo nella magia del buio di una sala cinematografica.
Credo nel fattore x.
Credo che gli sceneggiatori di Lost non sanno dove andare a parare. E, se lo sanno, non è un gran bel posto.
Credo nella musica.
In quella dei Coldplay credo ancora di più.
Credo che tutte le idee migliori che vediamo al cinema o in tv ultimamente le hanno già avute i fumettisti, un bel po’ di anni fa.
Credo negli sguardi.
E nei sorrisi.
Credo nei dialoghi di Elmore Leonard.
Credo che il detto parenti serpenti sia più vero del fatto che mi chiamo Luca ed ho trent’anni.
Credo nelle colonne sonore di John Williams.
Credo nel silenzio di chi sa ascoltare. Di chi sta ad ascoltare.
Credo in Jack Bauer.
Credo in chi non perde tempo a lamentarsi ma si rimbocca le maniche.
Credo che il Charlie Parker dei romanzi di John Connolly sia uno dei più bei personaggi usciti dalla penna di un romanziere.
Credo che i ricordi possono fare molto male
Credo negli anticipi di Santacroce, negli scatti di Lavezzi, negli inserimenti di Hamsik.
Credo nel cinema e nella musica degli anni ottanta.
Credo nelle donne capaci di farti perdere la testa.
Credo nella luce alla fine del tunnel.
Credo che due sia meglio di uno. Non sempre, ma quasi.
Credo nell’amicizia.

Credo che ho scritto anche troppe stronzate, per questa sera, e forse è il caso di finirla qui.

8.5.08

Finché c'è paggio c'è speranza


Lo ammetto: ho sbagliato.
Ho preso questa figura goffa, patetica, a tratti imbarazzante, con la lancetta dell’orologio perennemente a mezzogiorno e lo sguardo vuoto di chi ha intravisto (ma non toccato) la triforza, e l’ho idealizzata fino ad avvolgerla nell’alone del mito.
Poi ho sbagliato ancora.
Ho puntato l’indice contro la donna paggista.
Ho provato a comprenderne la psicologia tra crudeltà, indifferenza, una buona dose di egoismo e tanta superficialità.
Ho cercato di dare una scossa ai paggi di tutto il mondo (me compreso), nella speranza che comprendessero la loro triste condizione e provassero a mettersi alla ricerca della dignità perduta.
Ma ho soltanto perso tempo.
Al paggio tutto questo non interessa.
Il paggio vive di affetto e attenzioni non corrisposte.
Il paggio ci sguazza nello squilibrio del rapporto con la donna desiderata.
Il paggio gongola per un bacetto accennato, una mezza parola appena sussurrata e subito ritrattata, un messaggio che arriva tardi, non è quello che si aspettava, ma che sì, tutto sommato, non è poi da buttare.
Al paggio piace chiudere gli occhi e sognare.
Fa niente che quando li riapre la vista è offuscata dai lucciconi.
E così, anche se in ritardo, ho capito.
Che non è il paggio a non poter vivere senza la donna che brama.
che nove volte su dieci non avrà mai.
Ma è il contrario.
È la donna paggista a non poter fare a meno di un paggio.
Perché la donna paggista è poca cosa senza un paggetto al suo servizio.
Perché la donna paggista non è niente senza un paggetto o due che le ronzino intorno.
E non a caso dico “un” paggio e non “il” paggio.
Perché i paggi sono intercambiabili, come le ruote di una macchina, i versi di una canzone di Gigi D’Alessio, le lacrime nella pioggia.
E finché esisteranno paggi non avrà senso prendersela con le donne paggiste.
Perché vorrebbe dire puntare al bersaglio sbagliato.
Insomma, morto un paggio se ne fa un altro.
O, se preferite, il paggio è morto. Lunga vita al paggio!

6.5.08

The Dark Knight


Batman Begins aveva almeno due grandi meriti: quello di tentare un approccio realistico al genere supereroistico, riuscendo a suscitare interesse ancha tra i non appassionati del genere filmtrattodafumetto (soprattutto nella prima parte più incentrata sul viaggio iniziatico di Bruce Wayne mentra la seconda era più scontata e vicina agli altri film del genere); e quello di essere il primo film con il nome di Batman nel titolo ad essere realmente incentrato sulla figura dell'uomo pipistrello (laddove i primi due Batman, quelli diretti da Tim Burton, erano film incentrati sui nemici di Batman, il terzo era un ibrido più o meno riuscito tra la versione dark di Burton ed il telefilm degli anni 70, ed il quarto era una parodia, sia pure involontaria, che non sfigurerebbe tra gli sproof movie alla Scary Movie e affini).

Adesso arriva questo "The Dark Knight" con Heath Ledger nei panni di un Joker che appare, almeno dal trailer, per quello che realmente è: un clown violento e psicopatico e non il gigionesco personaggio interpretato da Jack Nicholson ed un Aaron Eckhart che ha il difficile compito di dare vita ad un personaggio complesso e ambivalente come Due Facce.
A garantire il tutto, la mano di Christopher Nolan, che non ha ancora sbagliato un film dal suo folgorante esordio con Memento.
Staremo a vedere.

Ah, dimenticavo, qui sotto l'ultimo trailer disponibile del film...

2.5.08

Coldplay-Violet Hill


Confesso che al primo ascolto mi ha lasciato parecchio perplesso.
Al secondo anche.
Al terzo ha cominciato a piacermi, ma continuava ad esserci qualcosa che non mi convinceva fino in fondo.
Poi ho capito.
Si tratta del ritornello.
Non c'è.
In effetti rispetto a In my place e Speed of sound ed in generale alla classica struttura delle canzoni cui siamo abituati manca un ritornello vero e proprio.
Adesso che ho accettato l'idea che i Coldplay sono tornati sulle scene dopo una lunga pausa con un singolo pressoché privo del ritornello posso dirlo: questa canzone è proprio bella.
E' veramente bella.

-So if you love me
Won't you let me know?
-