18.3.07

Come un Samurai.


La scimmia ha smesso di dare fastidio.
È bastato un colpo secco.
Una pistola non può nulla contro la lama di una katana.

Il tempo del rimuginare è finito.
Il tempo di esitare è finito.
Anche il tempo degli “e se…” non se la passa tanto bene.

I ripensamenti si sono guadagnati una meritata vacanza: che stiano fuori dalle scatole, per almeno sei mesi…
Da oggi le esitazioni non sono ammesse.
Le distrazioni neanche. O meglio, solo quelle giuste.

È il momento.
Che la paura ceda il posto alla speranza.
Che l’autocommiserazione lasci il palco libero. Ha avuto anche troppo spazio, per i miei gusti.
Che la fiducia in se stessi torni in pista. Senza la cattiva compagnia dell’arroganza, possibilmente…

In fondo, non è successo nulla di grave. Nulla a cui non sia possibile rimediare col sudore e con un po’ di sacrificio. Ma anche col sorriso con le labbra.
Guai a ripetere gli errori.
Guai a drammatizzare.
Guai a far salire troppo la tensione.

Testa sgombra.
Concentrazione.
Pensiero e azione diventano la stessa cosa.
Pensiero e azione sono la stessa cosa.
Come katana e corpo per Musashi Miyamoto.

Testa sgombra.
Concentrazione.
Pensiero. E azione.
Pensiero. E azione.
Come un samurai che, dopo un riposo forzato, torna sul campo di battaglia per difendere l’onore.

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