17.4.07
Lo Schermo Sbagliato (3).
Che cos’hanno in comune Spider-Man, la trilogia del Signore degli Anelli e le varie pellicole dedicate ad Harry Potter, oltre al fatto di essere alcuni dei più grossi successi cinematografici degli ultimi anni?
Sono tutti film che nascono da territori diversi da quelli del cinema.
Sono film che adattano per il grande schermo idee e personaggi che hanno avuto origine altrove.
Un altrove che è rappresentato dai fumetti per Spider-Man.
Dai romanzi per Il Signore degli Anelli ed Harry Potter.
Quindi, ricollegandoci a quanto si era detto l’ultima volta, non sono prodotti cinematografici “autoctoni”.
Ti vedo dubbioso, posso intuire quale obiezione stai per sollevarmi: “saranno anche film non autoctoni, ma hanno, almeno per le nuove generazioni, la stessa capacità d’influenzare l’immaginario che hanno avuto per te i film che hai citato la volta scorsa”.
È un’obiezione che, almeno a prima vista, non fa una piega.
Nessuno può mettere in discussione che il maghetto con la sciarpa giallo-rossa, il buon vecchio tessiragnatele e l’allegra compagnia capitanata dall’hobbit Frodo Beggins siano personaggi entrati a far parte a pieno titolo dell’immaginario collettivo.
Ma sei sicuro che tutto questo sia dovuto al cinema?
Io non ne sono convinto…
Prova a seguirmi un attimo: immagina per un momento che non sia uscito nelle sale nessuno dei due (tre con quello di prossima uscita) film dedicati all’Uomo Ragno.
Riusciresti comunque ad immaginare l’arrampicamuri mentre volteggia tra le strade di New York grazie alle sue ragnatele?
Io dico di sì.
Perché le sue gesta erano lette da milioni di lettori in tutto il mondo già molto tempo prima che uscissero le pellicole a lui dedicate.
Perché è un personaggio che esiste da molto tempo prima che Hollywood si accorgesse della sua esistenza.
E che continuerà ad esistere, anche quando il cinema smetterà di occuparsi di lui.
Ma lo stesso vale per Harry Potter, che era già un clamoroso fenomeno editoriale degli ultimi anni quando ancora le relative trasposizioni cinematografiche non erano ancora state messe in produzione.
Ed anche la trilogia tolkeniana aveva conquistato milioni e milioni di appassionati in tutti gli angoli del mondo molti anni prima di fare la sua apparizione in veste di film.
Capisci cosa intendo dire?
Il cinema, con questi film, non ha influenzato nessun immaginario, perché quell’immaginario che avrebbe dovuto forgiare era già nello che pronto.
Era già nato e cresciuto attraverso la lettura di quei libri e di quei fumetti.
Però una cosa va ammessa: non si può negare che il cinema abbia avuto un importante effetto catalizzatore rispetto a quelle opere ed a quei personaggi, diffondendoli in un territorio fisico ed immaginario molto più grande di quello in cui erano nati.
Quindi in questo senso, soltanto in questo senso, si può dire che il cinema americano sia ancora in grado d’influenzare l’immaginario.
Ma si tratta, per tutto quanto abbiamo detto, di una capacità molto più ridotta di quella che aveva quando produceva i vari E.T., Indiana Jones, Guerre Stellari.
Se non altro perché dimostra una un’enorme debolezza nel dover ricorrere ad idee e personaggi che nascono nei fumetti e nei libri.
E gli esempi potrebbero continuare con le pellicole ispirate ai videogiochi, ai personaggi dei cartoni animati.
Persino alle giostre!
Sì, hai capito bene! Alle giostre!
Pirates of the Caribbean, un altro dei maggiori successi cinematografici di questi anni, è ispirato ad un’attrazione a tema della Disney.
Ormai sono talmente tante le pellicole “ispirate a” che si potrebbe abbandonare la classificazione nei tradizionali generi (avventura, thriller, drammatico, commedia, ecc.ecc.) per dividere i film in: ispirati a fumetti, ispirati a romanzi, ispirati a videogiochi, ispirati a serie tv.
In altre parole, anche se è triste dirlo, il cinema è sempre più a corto di idee.
Ed è sempre meno in grado, da solo, d’influenzare il nostro immaginario.
Quindi, torniamo alla frase di “lancio” del nostro discorso, te la ricordi?
“IL CINEMA AMERICANO NON È PIÙ CAPACE D’INFLUENZARE IL NOSTRO IMMAGINARIO”.
Possiamo tranquillamente correggerla, come avevo anticipato la volta scorsa, così: “IL CINEMA AMERICANO DA SOLO NON È PIÙ CAPACE D’INFLUENZARE IL NOSTRO IMMAGINARIO”.
Ci sei?
Bene, perché siamo solo all’inizio.
Da qui a breve, se avrai ancora un po’ di pazienza, ti farò vedere che, se è vero che “IL CINEMA AMERICANO DA SOLO NON È PIÙ CAPACE D’INFLUENZARE IL NOSTRO IMMAGINARIO”, è altrettanto vero che, invece, sì, “LA TELEVISIONE E’ IN GRADO DI FARLO”.
Non sei convinto?
Ti apparirà tutto più chiaro la prossima volta, quando parleremo di come un imbolsito signore di mezz’età, tra provette e microscopi, è riuscito a fare le scarpe a ben più noti detective di tanti film gialli.
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